Questa espressione fa parte di un’intervista, a cura di Aldo Cazzullo, rilasciata da Ultimo al Corriere della Sera il 19 maggio 2024. Gli ultimi vanno sempre ascoltate e dunque do ascolto anche a lui.
Non conosco molto questo cantante, di primo acuto, non mi stupisco che lui e il suo entourage, non frequentino la chiesa (e la politica), altrimenti canterebbero canzoni e avrebbero comportamenti diversi. In ogni caso, forse, non nella sua cerchia , ma altrove ci sono dei giovani che non seguono la mandria e in chiesa ci vanno.
Ultimo ci dice inoltre: “…essere giovani oggi è tremendo, perché sei senza punti di riferimento”.
È vero caro Ultimo, del resto le scelte e situazioni si pagano. Vuoi far parte del pensiero liquido (come lo chiamano oggi), vuoi essere tollerante secondo il gender, vuoi decidere di te a secondo di come ti alzi al mattino? Accetta allora una situazione tremenda e di essere privato di punti di riferimento. Da bambino però, Ultimo in chiesa ci andava, ma poi è diventato “più realista”. Lui vuole credere, ha bisogno di credere, ma nel dio di Jung, un dio che è un’entità , un dio che è energia. Ultimo Non crede dunque nel Dio personale cristiano. Eppure lui e la sua squadra, nonostante tutto, non possono non dirsi cristiani, anche se non credono nella Chiesa, penso come istituzione. E papa Francesco non è almeno lui punto di riferimento per i giovani? Quando parla della pace, del sociale, degli Emigrati, Ultimo lo ascolta , ma tutto si ferma qui. Eppure , Ultimo almeno un merito ce l’ha: l’aver posto la questione cruciale, che la chiesa di oggi fa fatica a porsi e a metterla come argomento del giorno. La questione cruciale della fede, della necessità di una nuova evangelizzazione e dalla rivitalizzazione della tradizione cattolica, che senza una catechesi, fedele ed attuale, resta stantia è morta. _Don Giorgio_