Un carissimo saluto a tutti. Innanzitutto un ricordo in questo momento particolarmente difficile a causa dell'epidemia del coronavirus. Spero che la Madonna e San Charbel ottengano da Dio per tutti voi la protezione da questa pandemia. Il contagio e' arrivato anche in Libano, con circa 700 casi positivi e sono state prese subito precauzioni molto forti che hanno bloccato la vita del paese, compresi i voli aerei. Per questo motivo sono molto dispiaciuto di informarvi che nel prossimo giugno non potro' venire a visitarvi, come ormai da diversi anni. Il nostro legame di preghiera, amicizia rimane sicuramente ben saldo.
Per quello che riguarda la situazione interna del nostro paese, dobbiamo dire che lo scorso mese di marzo, invece di essere un'occasione di celebrazioni per i 100 anni di fondazione dello stato libanese, si e' rivelato un momento molto difficile da vivere, non solo perche' e' arrivato il contagio del virus, ma perche' il governo non ha potuto far altro che dichiarare il "default" finanziario (il fallimento per l'incapacita' di pagare i propri debiti) e, per questo motivo, il cambio della lira libanese con il dollaro è triplicato passando da 1500 lire lbanesi a 4200. Quindi tutte le merci si acquistano pagandole tre volte rispetto allo scorso mese di ottobre.
Con la cucina di Damour, che voi sostenete da tempo, abbiamo dovuto iniziare a organizzare turni di distribuzione dei pasti, in quanto le spese sono molto cresciute e le risorse non sono piu' sufficenti per tutti. Da non dimenticare poi la piaga aperta della questione dei profughi siriani che vengono cacciati via dal loro paese, e sono costretti a prendere la via dell'esilio che li porta da noi in Libano (anche nelle nostre zone) in Turchia, Grecia. Si chiedono sempre aiuti e pubblicità per alimenti e medicine.
La nostra cucina di Damour si trova a circa 25 chilometri da Zarepta di Sidone, luogo nel quale il profeta Elia, tanto venerato nelle nostre zone a Sud del Libano, durante la carestia ando' a visitare una vedova chiedendole una focaccia. Questa povera donna, nonostante che le restasse l'ultima porzione di farina e di olio per lei e per suo figlio, come ci ricorda la Bibbia (1Re 17,9),non ha esitato a accogliere l'invito del profeta e, prima ancora di ricevere il miracolo della promessa di non restare senza il cibo per tutta la durata della carestia, ha avuto la grazia di vivere con fede questo momento tragico.
In questa medesima fede e carita' qua in Libano vi chiediamo di unirvi alla nostra preghiera per ottenere da Dio i doni della pazienza, per i sacrifici che saremo costretti ad affrontare a causa della miseria che incombe sul paese, e del perdono da offrire ai poveri che provengono da zone di guerra.
p Damiano Puccini