Avevamo appena potuto iniziare il percorso della Quaresima con la celebrazione delle Ceneri, quando alla terza domenica di quaresima tutto si è interrotto per forza maggiore del corona virus. La prima domenica, Gesù nel deserto ha vinto l’antico avversario (il diavolo), che aveva ingannato i progenitori (Adamo ed Eva). Lui ci ha salvato attraverso il Sacrificio cruento della croce e donandoci sé stesso nel sacrificio cruento della Messa, sacrificio di espiazione di tutti i peccati dell’mondo. Dopo avere annunciato la sua Passione, la seconda domenica, Gesù si è trasfigurato sul monte, per incoraggiarci, con la Luce anticipata della rissurezione, a seguirlo nel cammino della sua morte. La terza domenica, alla donna Samaritana si è offerto come acqua de vita eterna che zampilla nel cuore dei credenti. Nella domenica del cieco nato si è rivelato come luce del mondo, come Figlio dell’uomo a cui è dovuta la fede e l’adorazione. Domenica 29 marzo (quinta di Quaresima) nella risurrezione dell’amico Lazzaro, Gesù appare a Marta come la Risurrezione e la Vita. La Domenica delle Palme il 3 aprile, si presenta davanti a noi, l’entrata gloriosa di Gesù a Gerusalemme e, insieme, la lettura del Passio: il racconto della sua Passione, Morte, e Sepoltura nella versione dell’Evangelista Matteo. E che dire degli intensissimi Riti della Settimana Santa e della celebrazione del Cristo Risorto, il giorno di Pasqua? Ecco delineato brevemente il cammino srotolato davanti a noi l’itinerario. Ma ciò che non abbiamo potuto e non potremo fare fuori di noi lo possiamo, nell’impossibilità, fare comunque dentro di noi. La nostra privazione incolpevole si potrà trasformare nel desiderio,in ciò che la Chiesa chiama da sempre: Votum Sacramenti, desiderio del Sacramento. Quanto senza colpa non si può fare, come i cristiani delle catacombe e quelli della chiesa del silenzio, può essere sempre fatto in modo non meno fruttuoso del desiderio, nell’attesa che la privazione ci alleni per i giorni che ci aspettano della rinnovata abbondanza. Speriamo e preghiamo che capiti il più presto possibile. Don Giorgio