Stiamo uscendo da un periodo parecchio difficile, in modo particolare, per l’Italia e soprattutto il nord Italia. Isolamento, distanza di sicurezza, norme sanitarie di disinfezioni etc… Molte persone sono anche morte a causa di questo virus ed è triste pensare che siano morte da sole e spesso private della possibilità dei conforti religiosi. Ora tutto, pian piano, sta tornando alla quasi normalità; anche i confini degli stati europei sono stati aperti. Speriamo di poter davvero, con l’inizio del prossimo anno sociale, ritornare alle attività spirituali, pastorali e sociali della nostra missione. La stessa Santa Messa, da alcune settimane, è ripartita e vediamo che le persone, pian piano, stanno ritornando. Mi auguro che, pur con tutte le prudenze e le eccezioni del caso, si riscopra il valore assoluto della Santa Messa e si recuperi la pratica del precetto festivo. Partecipare alla Santa Messa domenicale è un dovere-piacere che non ci si dovrebbe mai far mancare. È forse chissà che dalla paura del contagio da coronavirus, riscopriamo un po’ più la paura da contagio del virus del peccato (santo timor di Dio) e la gioia di una sempre più autentica sequela di Cristo.