Dopo aver celebrato per moltissimi anni la Santa Messa in italiano delle ore 11. 15 a Sirnach, nel 2020 la Santa Messa è stata spostata a Münchwilen. Da San Remigio, all’altro patrono della parrocchia, Sant’ Antonio di Padova, dunque. I Parrocchiani avevano, infatti, chiesto al parroco, R. Obrist l’alternanza dell’orario delle due messe 9.15 e delle 11.15, coinvolgendo necessariamente anche la nostra comunità. Ci siamo trovati subito bene, anche a Münchwilen. Chiesa più raccolta, corale organo più vicini all’altare, tutto più a portata di mano e più intimo. Dopo alcune piccole resistenti, la cosa, mi sembra, sia stata digerita abbastanza facilmente. Cambiare può essere anche positivo, se nel cambiamento si tiene conto di alcuni criteri fondamentali. In primo luogo, la ragionevolezza della richiesta e non la semplice comunicazione automatica del cambiamento. In secondo luogo, una certa stabilità e una lunghezza di durata (di un anno) del cambiamento. Diventano negativi, infatti, dei cambiamenti continui di luoghi e di orario che alla fine, disontierebbero i fedeli stessi. Infine, la capacità di mantenere alcuni punti di riferimento stabili, pur nelle mutate condizioni. 

Un primo riferimento. Individualizzazione precisa di un luogo stabile dove venga amministrato, con regolarità e disponibilità, il sacramento della riconciliazione (prima della messa), in assenza di confessionali, o in presenza di confessionali diversamente utilizzati (vedi ripostiglio).

Secondo punto, la regolazione del servizio all’altare (ministranti), del servizio della parola (lettore /lettrice), del servizio della distribuzione della comunione, e dell’animazione liturgica (organista e coro).

Terzo punto il tempo di stabilire la giusta collaborazione con il personale della nuova chiesa (sacristi). Personale che si è sempre dimostrato sollecito, preciso e disponibile.

Conclusione, i cambiamenti vanno sempre bene a patto che sappiamo distinguere bene l’essenziale dal marginale del nostro servizio.