L’incontro della nostra Zona di San Victor guidato dal nostro coordinatore nazionale don Carlo de Stasio. Presenti il sottoscritto, con tanto di segretaria Maria Monteleone, don Alosi Jehle di Schaffhausen, don Marek con Valentina Militello segretaria, don Giuseppe Manfreda di Zugo e don Mimmo Basile di Lucerna, da me rappresentato come coordinatore zonale, in quanto impossibilitato per motivi pastorali. L’urgenza della riunione era dettata dal fatto delle prossime elezioni del nuovo coordinatore nazionale a giugno, al posto di don Carlo, al suo secondo mandato e recentemente nominato delegato dal Vescovo di Coira per le diverse missioni linguistiche di quella Diocesi. Anche noi siamo, infatti, comunità linguistiche di lingua italiana che sono, a tutti i titoli, parte della chiesa locale cattolica della Svizzera che lavorano secondo questa specifica finalità. Ancora molti italiani di fatto vogliono la lingua di Dante e lo stile italiano per i loro battesimi, matrimoni, anniversari e funerali. C’è ancora in atto una pastorale di Chiesa e delle celebrazioni nella lingua italiana in modo stabile in tutta la Svizzera. Certo la storia cammina, non ci si può fermare a settant’anni fa, ma, al di là delle speculazioni generiche e astratte, la domanda resta; è contemporanea, ed è essa che va servita. Come rispondere a questa domanda attuale? qui risiede tutta l’importanza della nomina del nuovo coordinatore. Quale stile per le Missioni italiane di oggi, quale collaborazione con le parrocchie, con le zone pastorali? E il nostro riferimento ai pastori della chiesa locale qui in Svizzera, cioè i Vescovi, di quali tonalità e caratteristiche peculiari si deve caratterizzare? Essere ancora chiesa cattolica, per la sua dottrina, per la sua morale, per poter rispondere alle nuove sfide che il mondo di oggi ci lancia. Don Giorgio