Una serata partecipata
Una serata partecipata all’insegna del
Manzoni e con i suoi piccoli, grandi personaggi
dei Promessi Sposi. La domanda iniziale da
chiedersi è: «il Manzoni è ancora attuale oggi?
in un mondo dove l’AI (l’Intelligenza Artificiale)
regna sovrana e diventa quasi insostituibile
nel mondo del lavoro, della meccanica, della
guerra e.. nella vita familiare sociale e …
anche affettiva ha qualcosa da insegnare o da
richiamare alla mente?
Manzoni, a mio parere, è attuale perché
con la sua vita, con le sue opere e i suoi
personaggi ha ancora molto da dire ad una
società che ha perso il senso del sacro e
del buon senso che, come dice il Manzoni lui
stesso dice: «Il buon senso c’era, ma se ne
stava nascosto per paura del senso comune».
I personaggi manzoniani non tramontano
mai, perchè con la loro vita, testimoniano
una realtà civile, sociale, culturale, cristiana
in piena libertà e non sono schiavi né di un
grettismo politico, né religioso. Per loro la
libertà e la verità del vivere in ogni condizione,
camminano insieme.
Se riflettiamo un attimo, in fondo tutti
siamo un po’ rappresentati nei personaggi
manzoniani. Infatti a chi non è mai capitato,
quando si è giù di corda e si vedono gli
altri felici, di dover dire o pensare, quella
celeberrima frase dell’Innominato, all’alba
della sua triste notte: «Che c’è di allegro in
questo maledetto paese?» O chi non si è mai
lamentato della ingiustizia con la frase di
Renzo, sotto l’effetto del vino: «Avete mai visto
uno di costoro (avvocati, ricchi, giudici, …) con
il muso all’inferriata, e le leggi ci sono». O di
Lucia che «in quel momento si rammentò che
poteva almen pregare». O quella frase subdola
della monaca di Monza che dice a Lucia: «Ho
tante amiche, ma di cui mi fido, nessuno;
solo tu … «e la sta consegnando nelle mani
dell’Innominato per essere rapita…
Manzoni ci invita a guardare noi stessi, a
confrontarci con il meglio di noi stessi per
cercare la nostra identità. Ci invita a ritrovare
la nostra fede libera e non schiava della
religione, a trovare il gusto della preghiera.
Non è importante avere un Dio per pregare,
perchè la preghiera è un far vivere il nostro
intimo con l’Assoluto, chiunque esso sia
o qualunque nome gli diamo. È come se
il Manzoni ci dicesse, qualunque sia il
tuo Dio prega, parla con il tuo intimo e la
soluzione ai problemi arriverà: la Provvidenza
non abbandona mai nessuno. «Dio … non
turba mai la gioia dei suoi figli, se non per
prepararne loro una più certa e più grande.
Don Alberto Ferrara