Diego da Münchwilen “Ciao, sono Diego e ho undici anni. Sono stato a Roma perché volevo vedere il Colosseo, ma alla fine ho visto un sacco di cose ancora più belle! Ho fatto la Scala Santa: si poteva salire solo in ginocchia. La città è molto bella, soprattutto il Vaticano, perché ho visto papa Leone ed ero seduto molto avanti. Volevo vedere anche il Pantheon dall’interno, ma purtroppo non è stato possibile. Siamo stati però a Santa Maria Maggiore, dove c’è papa Francesco, e anche a San Paolo fuori le Mura. I nostri autisti, Raggio e Toni erano simpaticissimi, ma il più divertente e simpatico di tutti è stato don Giorgio! Ha provato a cantare una canzone siciliana… ma non riusciva proprio a dirla bene! Tutti ridevamo così tanto che quasi ci dimenticavamo dove stavamo andando! Ho imparato tante cose e ho capito che Roma non è solo il Colosseo. Ritornerò con il mio papà, spero. Ciao! ”
Natalino di Müllheim “Sono arrivato in Svizzera a 16 anni. Ho amato molto lo spirito di cooperazione che ho visto tra i partecipanti al pellegrinaggio.”
Pasquale di Münchwilen “L’hotel e il trattamento culinario sono stati eccellenti. Bellissimo e indimenticabile anche l’incontro con il Papa, come pure le sue parole sulla pace e sull’accoglienza dei rifugiati.”
Maria D. di Sirnach "Ho partecipato a tutte le gite e ai pellegrinaggi. A Medjugorje ho avuto una brutta esperienza: avevo dimenticato i documenti a casa e sono rimasta a Belgrado. Ringrazio i sacerdoti che venivano a prendermi ogni giorno per la Santa Messa e non mi hanno lasciata sola. Da questo pellegrinaggio ho imparato che bisogna portare sempre con sé i documenti!"
Giuseppe di Amriswil "Ringrazio tutti e saluto di cuore. È stato bello incontrarci e vivere insieme questa intensa esperienza di fede."
Barbara di Münchwilen "Sono in Svizzera dal 1965. Da giovane sono stata in un collegio di suore a Roma, per questo Roma è rimasta nel mio cuore.
È stato un pellegrinaggio gioioso da una parte e doloroso dall’altra: mi sono ricordata di mio figlio, morto anni fa, e di mio marito, scomparso recentemente. Ho vissuto l’esperienza della Scala Santa, dove Gesù ha versato il suo sangue per la redenzione dell’umanità.
Dobbiamo diffondere intorno a noi la bontà e la gioia del paradiso celeste."
Amelia – Segretaria della Missione Spagnola "Sono molto contenta e ringrazio la Missione Italiana per questa opportunità. Mi sono sentita un pochino “traditrice” della mia missione.
Faccio i complimenti per l’organizzazione e per l’amicizia che si è creata. È stato un gruppo bellissimo!
L’ultima volta che ero stata a Roma risale a 25 anni fa, e a San Pietro ho vissuto concretamente il fatto che la Chiesa è una, santa, cattolica e apostolica. L’ho avvertito soprattutto quando parlava Papa Leone XIV."
Domenico di Frauenfeld "Sono arrivato in Svizzera a 13 anni, nel 1962. I miei nonni erano già stati in Svizzera dal 1905.
Sono stato contentissimo dell’hotel, dell’alloggio e del vitto; la compagnia è stata fantastica.
Il culmine del pellegrinaggio è stato durante la Messa in occasione della Giornata dei Migranti e dei Rifugiati, presieduta dal Santo Padre. Sono rimasto colpito dalle sue parole e dal suo invito alla pace e all’accoglienza tra tutti i popoli."
Don Giorgio, missionario "Vedo che spesso si parla più dell’alloggio, del vitto e della “paciatoia”. Meno male che qua e là affiorano anche elementi spirituali — visto che eravamo in pellegrinaggio!
Ma come dicono i gesuiti: buona cucina, ottima disciplina!
Ed è vero: siamo fatti anche di carne e ossa, e dunque un buon hotel e un buon pranzo — non solo in hotel ma anche a Trastevere o intorno al Vaticano — non nuocciono certo alla salute dell’anima… e, se non si esagera, nemmeno a quella del corpo!"
Conclusione - Maria segretaria Il pellegrinaggio a Roma è stato un segno tangibile della comunione tra le diverse missioni della Svizzera e della forza della fede e del desiderio di camminare insieme.
Grazie a tutti coloro che hanno partecipato, collaborato e condiviso di cuore questa splendida esperienza.

