Cari amici, come a tanti di voi, anche a me manca la santa messa domenicale...come anche l’appuntamento del venerdì. Sento la nostalgia degli abbracci, dello stringerci la mano, i discorsi che facevamo durante gli incontri in missione o all’inizio e all’uscita della Santa Messa. Come anche delle semplici chiacchiere. Il mio cuore si rattrista quando vedo e sento quello che sta succedendo in Italia, nei nostri paesi. Quanti stanno soffrendo per la perdita di una persona cara? Anche qui in Svizzera la situazione non è delle migliori. Le autorità ci chiamano a fare dei sacrifici che mai avremmo pensato di dover fare; ma tutto questo è per il nostro bene. È indispensabile attuare le precauzioni indicate dal governo, per evitare la diffusione di questo male invisibile chiamato coronavirus. Viviamo questa Quaresima con fede viva, e forte speranza. Non lasciamoci contagiare da un altro virus che è quello della tristezza e della depressione. A tal proposito voglio, di seguito, condividere con voi, una riflessione di Mons. Piero Delbosco, Vescovo di Cuneo e di Fossano. Il mio augurio è quello di rimanere  tutti in buona salute, ritrovandoci dopo questa quarantena ancora più sani e ancora più forti nella fede.                        Maria

Che cosa serve per contrastare il virus della tristezza?

Primo: umiltà e desiderio sincero di lasciarsi cambiare interiormente. Secondo: preghiera quotidiana per chiedere l’aiuto di Dio per compiere fino alla fine il cammino intrapreso. Terzo: moderarsi nel mangiare, nel bere, nel divertimento, nelle continue attività, nelle parole, nei pettegolezzi, nelle lamentele … Quarto: staccare ogni tanto telefono, televisore, pensieri per stare in silenzio, ringraziare Dio, riflettere. Quinto: confessarsi, dicendo con sincerità i propri peccati, le proprie paure, la propria miseria. Sesto: compiere piccole opere di misericordia nella propria casa e nel proprio ambiente di vita. Settimo: staccarsi un po’ dai propri soldi e dai propri beni donando con generosità e senza farsi vedere.