Ma come si fa a dimenticare, non solo per rispetto a tutte le vittime che questa pandemia ha portato via, ma anche per l’insegnamento di vita che il covid-19 ha scritto sulle pagine delle nostre agende e che non possiamo assolutamente ignorare. Nell’anno appena trascorso, abbiamo imparato a conoscere mascherine, igienizzante, distanziamento sociale, tante nuove regole che mai potevamo immaginarci. Purtroppo, questa guerra silenziosa, che sta facendo tantissimi morti, ci fa fare i conti con il nostro modo di vivere, costringendoci a stare più soli e distanziati. Tuttavia, questo sforzo può stimolarci per guardarci meglio dentro, riscoprirci e renderci migliori. Sono del parere, che le cose tristi e, forse, anche le più dolorose, che a volte accadano nella nostra vita, conservano sempre qualche aspetto bello, basta soltanto cambiare il nostro punto di vista ed essere più positivi. Maria
Alcune riflessioni sull’anno trascorso:«Il 2020 per me è stato un anno con tante sorprese negative e tante rinunce, per tanti motivi questo 2021 sarà meglio». Domenico Ravizza
«Il 2020 è stato per me un anno di riflessione. Piccoli gesti che fino a poco fa sembravano scontati sono invece un grande dono da apprezzare giorno per giorno». Daniele Rizzo
«Il 2020 lo ricorderò così: Dopo tante ore di lavoro, torno a casa, apro il cellulare e leggo tante lamentele. Questo Covid ci ha rinchiusi in casa, ci ha fatto rinunciare a vacanze prenotate. Ci ha chiuso le palestre ecc. Io e la mia famiglia siamo stati chiusi in casa per essere stati positivi al Covid. Noi ce l’abbiamo fatta ed ora stiamo bene. Triste per chi non ce l’ha fatta. Speriamo in un anno migliore». Adriana Veraldi
«Per me il 2020 è stato all’inizio normale, verso la fine faticoso e molto triste. Tante persone amiche morte. Manca tanto il contatto umano, i baci e gli abbracci. Specialmente quelli dei miei nipoti». Virginia Memoli
«Anche per me non è stato un anno bello (molti problemi), ma adesso sembra che ce l’abbiamo fatta speriamo in bene». Assunta Salinardi
«Io voglio fare una sintesi del 2020 con una parola: Riscatto… e Dio disse all’Uomo sarai il custode NON il padrone della Terra». Franca Campagna
«Il 2020 sarà ricordato per sempre nella storia come anno del Coronavirus. Difficile dimenticare; sofferenze, rinunce, solitudine, difficoltà, paure etc. Ma noi abbiamo imparato qualcosa? Siamo più buoni, altruisti, sensibili, generosi, migliori? Forse alcuni sì! Spero tanto di tornare presto alla normalità per poter riprendere le nostre attività in missione, abbiamo bisogno di comunità e socialità!» Rosanna Blasi
«Il 2020 e stato difficile perché manca il contatto umano di cui abbiamo bisogno, grandi e piccini. Il sorriso la mattina etc…, spero che ci guardiamo tutti intorno a con occhi e cuore sensibili». Manuela Messina
«Penso che da questa pandemia abbiamo imparato tutti qualcosa. Siamo diventati più sensibili e riflessivi verso gli altri. Basti pensare che ancora oggi non possiamo abbracciare i nostri cari vicini e lontani è deprimente! Rispettiamo le regole che ci vengono imposte dalle autorità competenti. Speriamo in bene. Auguri a tutti». Sebastiana Santarsieri
«Anno di rinunce ma anche con qualcosa di positivo. Il fatto di festeggiare Natale in famiglia nonostante tutto. Auguri a tutti e che il 2021 sia migliore». Maria Cetera
«Il 2020 per me è stato un anno particolare...pieno di paure e insicurezze»! Un anno difficile ma sicuramente "pieno di speranza»! Tiziana Loperfido
«Il 2020 secondo me è stato un anno di responsabilità, di rispetto, di rinunce, di amore e di speranza». Cleta Soldato
«Il 2020 per me è stato un subbuglio di emozioni e sentimenti: La speranza è l'ultima a morire. Dobbiamo rimanere ottimisti». Ornella Serafini
«Questo 2020 è stato per me un anno distinto tra soddisfazioni e dispiaceri!! Dispiaceri soprattutto per questa Pandemia che ha causato danni nelle famiglie in tutti i sensi, fisici ed economici in primis. Speranze vigono di giorno in giorno nel mio cuore che finisca tutto presto e che possiamo tutti vivere in serenità la Vita che "DIO" ci ha donato».Salvatore Mannella