Camminiamo alla luce del Risorto.

“Quale gioia quando mi dissero: andremo alla casa del Signore” (Sal 122,1). Sì, la mia breve esperienza nel Turgovia è stata come stare alla presenza del Signore. Ho gioito per le persone che mi ha fatto incontrare, per il loro coraggio nel camminare nella fede, controcorrente, in un mondo che va alla deriva, sempre più lontano da Dio. Per loro il mio augurio è quello di S. Paolo: “Perciò anche noi, da quando abbiamo saputo questo, non cessiamo di pregare per voi, e di chiedere che abbiate una conoscenza piena della sua volontà con ogni sapienza e intelligenza spirituale, perché possiate comportarvi in maniera degna del Signore, per piacergli in tutto, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio” (Col 1,9-10), “così da diventare modello a tutti i credenti che sono nella Macedonia e nell'Acaia (1Ts 1,7), a tutti, credenti e non credenti che sono nel Turgovia.

Ho potuto ammirare, oltre il paesaggio ben curato e le cittadine ordinate, le splendide chiese, che testimoniano la fede delle generazioni passate. Come, a causa del clima nel pianeta sta avanzando il deserto, così anche nelle nostre comunità sta avanzando il deserto. E nasce l’interrogativo: come recuperare alla fede coloro che sono lontani, soprattutto i giovani? Dobbiamo chiedere al Signore una grande grazia: la santità. Sarà la santità, mia e vostra, a suscitare il ritorno alla fede, il ritorno al Signore, vedendo lo splendore della nostra vita, anzi: vedendo la presenza del Signore nella nostra vita. Questo è il mio augurio per quanti di voi ho avuto la gioia di incontrare e per tutti i cristiani del Turgovia e sarà anche la mia preghiera per voi tutti – d. Gabriele M.

Don Giorgio/padre Gabriele Maffina
Quelle: MCLI