E la prima volto che vado a Medjugorje. Ho aspettato, infatti, che la chiesa desse il permesso per organizzare dei pellegrinaggi ufficiali. Dopo il rinvio causa Coronavirus, finalmente siamo partiti lunedì 10 ottobre fino a venerdì 14 ottobre. Cosa dire? Davvero da più di 40anni la Madonna appare? Questo non lo so! Una cosa so, però! qui non si confessa neppure in chiesa, a Medjugorje si confessa, invece dappertutto: In Chiesa, a fianco della Chiesa, nelle cabine, etc…proprio dappertutto! Ed ho confessato e mi sono confessato anch’io. Tanti auguri di buona Fede Cattolica. Don Giorgio

Questo è uno dei tanti miei pensieri ed esperienza del pellegrinaggio a Medjugorje: non ci sono parole lo devi vivere personalmente. Quello che posso dire è che ho sentito tanto spirito di comunione fraterna tra tutti noi partecipanti. Momenti molto commoventi, testimonianze toccanti ed emozionanti. Un altro momento molto profondo è stata l’adorazione del Santissimo. Sono rimasta colpita del silenzio. Sicuramente lo rifarei.  Anna Ferrante-Caruso

Beh! Come dice Lino Banfi, una parola è troppa e due sono poche! Avrei molto da dire, ma mi limito a un pensiero che ho avuto quando abbiamo fatto la salita delle apparizioni.
Salita, croce e discesa. Salita: il duro cammino della vita, per i malati che affrontano la brutta bestia del cancro, della leucemie ect… . Croce: per chi ha sconfitto la brutta malattia, ma - soprattutto  - per chi è cosciente di essere in fase terminale. Discesa: la ritengo la più difficile per chi ha sconfitto la malattia ma si ritrova ad affrontare altri problemi forse più gravi causati dal male. Per me questa è stata Medjugorje: farci toccare con mano i messaggi della Mamma Celeste. Donato Galella

Per noi è stato un pellegrinaggio bellissimo, molto emozionante; per descriverlo bisogna viverlo e, se dovessimo rifarlo, lo rifaremmo volentieri. Rosa e Pasquale

A Medjugorje ho vissuto tante belle emozioni e commozioni. Ciò che mi ha colpito in modo particolare è stato il silenzio e il raccoglimento durante l‘Adorazione Eucaristica, nonostante le migliaia di persone presenti. Viva si è sentita la presenza di Gesù. In una parola: Indimenticabile! Maria Marrollo


Mia cara Maria, questo messaggio è per te, e in esso anche per i due Reverendi Sacerdoti che hanno reso possibile il nostro pellegrinaggio.  Voglio solo ringraziarti per la bella opportunità che mi hai dato di vivere quei giorni intensi, pieni di non so cosa, ma ogni passo, ogni parola, e ogni pietra che si calpesta in quel luogo, ogni preghiera, ti portano ad unirti silenziosamente nel mistero che c'è.  Là puoi vedere la fede genuina di molte persone, senza molta teologia o filosofia. Lì solo l'anima parla e grida da sé, in un canto di lode all'eterno Padre e ad una Madre Spirituale che ti aspetta in cima alla montagna per dirti: “Sono qui, io che sono tua madre; vieni da me e ti farò riposare nel cuore del mio amato Figlio”. Ho portato esperienze molto belle che conserverò molto silenziosamente.  Non mi stanco mai di rivivere ogni messa, ogni preghiera sul bus, ogni benedizione del rosario, ogni passo che abbiamo fatto insieme. Ho potuto anche sentire l'amore e la fratellanza di ciascuno di voi.
Dal profondo del mio cuore, grazie di cuore! Potrei scrivere tante cose, ma ciò che è vero è che Dio può prendere tante perle dalla spazzatura e guarire tanti cuori feriti dall'indifferenza, dalla solitudine e dal dolore. Questa è Medjugorje. Oggi sono il più piccolo tra i più piccoli, per dire a tutti voi: grazie. Noemi Mazenauer

Il Pellegrinaggio a Medjugorje, organizzato dalla Missione Cattolica Italiana del Cantone Turgovia è stato bellissimo. Mi è sembrato di vedere uno dei tanti paesi della mia terra del sud Italia.
Ho vissuto un’esperienza spirituale molto profonda, prima siamo saliti sul “Monte delle Apparizioni”, la cui salita è stata difficile e pesante. Mi è parso come l’ultimo viaggio di Gesù verso la croce. Nella faticosa salita, passo dopo passo, davo alla Madonna tutte le mie preoccupazioni e ansie. Salivo pregando per la mia famiglia, i miei parenti e i miei amici. Arrivati in cima, davanti a Lei, mi sono sentita svuotata da tutte le mie preoccupazioni, felice e soddisfatta di aver fatto questo commino. Poi, il giorno dopo, la salita del “Monte della Croce Bianca”, ancora più in alto e ancora più faticosa. Vedevo persone molto più anziane di me affrontare con difficoltà la salita. Ma la cosa bella ed impressionante è stata che tutti avevano un’espressione gioiosa e felice. Un altro bel momento è stato l’adorazione all’aperto, dopo la Santa Messa, e l’esposizione del Santissimo. C’era un silenzio incredibile: mi è sembrato che tutti avessimo lo stesso pensiero di pace e di amore. Non posso raccontarvi di più, perché è un’esperienza che ognuno di noi deve fare, non bastano le foto! Grazie a padre Mika, a don Giorgio e a Maria. Felicia Palmisano